lunedì 15 marzo 2010

Reginaldo Giuliani

"Durante lungo accanito combattimento in campo aperto sostenuto contro forze soverchianti, si prodigava nell’assistenza dei feriti e nel ricupero dei caduti. Di fronte all’incalzare del nemico alimentava con la parola e con l’esempio l’ardore delle Camicie Nere gridando: "Dobbiamo vincere, il Duce vuole così ". Chinato su di un caduto mentre ne assicurava l’anima a Dio, veniva gravemente ferito. Raccolte le sue ultime forze partecipava ancora con eroico ardimento all’azione per impedire al nemico di gettarsi sui moribondi, alto agitando un piccolo Crocifisso di legno. Un colpo di scimitarra, da barbara mano vibrato, troncava la sua terrestre esistenza, chiudendo la vita di un apostolo, dando inizio a quella di un Martire. Mai Beles, 21 gennaio 1936".
A lui sono dedicate parecchie vie, anche nella rossa Firenze.
Il domenicano p. Reginaldo Giuliani, medaglia d'oro al valor militare.

Ucciso per aver imbracciato un crocifisso (arma notoriamente molto pericolosa, perché ci sono tantissime persone che al vedere un crocifisso danno di matto...!)

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