sabato 15 agosto 2009

Làcreme napulitàne (78)

- Uà, vìr' cómm' s'ó màgn'...
- E ch'àmm' fàtt', ó càn'?
- Uà, mó c'róngh' pùr' óppòche vìn'...
- E ch'àmm' fàtt', ó càn'?!?!?


- Deh, vedi come se lo mangia...
- E che abbiamo fatto, il cane?
- Deh, ora ci do pure il poco di vino...
- E che abbiamo fatto, il CANE?!?!?


(Nota: nel napoletano, il cane è l'animale-tritatutto, equivalente mobile del secchio della spazzura, a cui rifilare avanzi immangiabili e pietanze indigeste e divertirsi guardandolo mentre se ne ciba con avidità. Capita però talvolta che ai nonnetti a tavola prenda un po' troppo l'entusiasmo e diano, al nipotino di un anno e mezzo, avanzi di salsiccia e broccoli e altre amenità campane. Al che, qualche parente si indigna: "e che stai facendo? fai col bimbo la stessa cosa che fai col cane?" Il nonnetto, ancora sorridente, vuol dare al bimbo anche il bicchiere di vino - con l'alibi che la volta scorsa il bimbo ne aveva bevuto davvero - suscitando le ancor più furiose proteste degli altri: "e che, col bimbo, lo abbiamo fatto davvero diventare come il cane?". La funzione sociale del cane - cioè disintegratore di avanzi alimentari e contemporaneamente clown mentre si ingozza di quella robaccia immangiabile - non è messa in discussione, ma la dignità del bambino sì).

Nessun commento:

Posta un commento