martedì 10 febbraio 2009

Stare alla larga dai prodotti Apple (3)

In questi ultimi anni, a causa delle mie vicissitudini con Apple, credo di aver intuito il punto centrale della questione, e cioè che la Apple non lavora più per i suoi clienti, ma per i suoi azionisti.

Questo solo fatto spiega tutto ciò che apparentemente non ha spiegazione.

Anzitutto spiega come mai prodotti con un ottimo design e con un prezzo tipicamente doppio o triplo rispetto a dei PC di prestazioni equivalenti, presentino poi difetti da carabattola cinese (come ad esempio le tastiere dei Macbook che ingiallivano).

Inoltre spiega come mai gli utenti Apple vengano considerati un "parco buoi" da spremere anche sui centesimi (per esempio togliendo la preziosa porta Firewire per risparmiare, al livello dei costi industriali, tre o quattro dollari per ogni computer, mentre le espansioni di memoria, se comprate sull'Apple Store, costano fino a dieci volte tanto che in negozio - non è un'esagerazione, costano veramente fino a dieci volte tanto, verificare per credere!).

Per di più spiega come mai il motto Apple "Think Different" non è più un mission statement ma uno slogan da superfighetti che vogliono sentirsi alternativi (cfr. il caso "Obama usa lo Zune anziché l'iPod: protestiamo!!!")

Dal punto di vista "sociale", ormai chi compra Apple è omologato alla massa. Non è questione di percentuali, ma questione di "significato" dell'acquisto e di "consistenza" della spesa fatta. Si sono adeguati perfino gli esperti del Pacco!

Telefonini, lettori MP3, computer portatili e da scrivania: vale davvero la pena pagare il triplo alla Apple per avere un po' di design in più?

Dal punto di vista "tecnico", anche la semplicità e lo stile che caratterizzavano il mondo Apple sono ormai un remoto ricordo (fino al 2005-2006 solo la Apple aveva ancora il mouse con un solo tasto!) mentre oggi vediamo l'evoluzione di Mac OS X, ingolfato di complicate "feature" che non facilitano certo la vita agli utenti.

Quello che prevale nei circoli Apple è l'aspetto sociale, da guerre tribali: chi non elogia Apple è denigrato, criticato e insultato in ogni modo, specialmente quando fonda il suo ragionamento su argomenti ineccepibili.

La Apple non lavora più per i suoi clienti, ma per i suoi azionisti.

Dunque per la Apple l'importante non è il "think different" ma il far salire il valore delle azioni. Poco importa che ai clienti vengano rifilate carabattole cinesi su cui compaiono difetti allo schermo sui portatili di fascia più alta, batterie infuocate ed esplosive, rumorini e rumoracci di ventole e dischi, tastiere ingiallite, "freeze" di sistema, spegnimenti improvvisi, connettori di alimentazione che fondono, schede video con guasto "a orologeria", alimentatori sottodimensionati, display da 256mila colori spacciati per 16 milioni di colori, surriscaldamenti tamponati spegnendo un "core" del processore, problemi ai touchpad...

(Questa citata è solo una lista parziale dei difetti più comuni comparsi tra il 2005 e il 2008 delle serie Macbook, Macbook Pro, Macbook Air. Le fonti di queste informazioni sono i siti web dei fan di Apple, nelle sopracitate discussioni dove c'è gente che lamenta i problemi e ci sono i fan che minimizzano).

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