martedì 10 febbraio 2009

Stare alla larga dai prodotti Apple (1)

Con questo, comincio una serie di "post" in cui spiego perché sono deluso dalla Apple.

Dato che scrivo nei ritagli di tempo, mi perdonerete le numerose divagazioni e il disordine cronologico. Sono certo che molti si ritroveranno in quello che dico, poiché molti si sono già detti d'accordo con me quando raccontavo queste mie disavventure.

Cliccando qui troverete anche gli altri commenti sparsi sul tema Apple.


Tutto cominciò nella primavera 2005: la megaditta per cui lavoravo mi comprò un portentoso notebook Apple Powerbook G4, schermo da 17", 1 giga di RAM, 100 giga di disco, più un mouse bluetooth monotasto Apple.

C'era da restare a bocca aperta. Scrissi qualche pagina entusiasta del mio nuovo Apple: bello, elegante, ultrapiatto, ottima interfaccia grafica seduta su un solido sistema Unix...

La prima terribile martellata sugli alluci fu vedere che i Powerbook immediatamente successivi avevano lo schermo a risoluzione 1920 (anziché 1440), il DVD dual-layer (anziché singolo), e costavano uguale (se non meno) della configurazione che avevo ordinato io poche settimane prima!

Pazienza, mi dissi: in campo hardware succede sempre così...

La seconda terribile martellata sugli alluci e tutte le altre dita delle mani e dei piedi fu l'annuncio del passaggio ai processori Intel. Avevo il Powerbook da soli 34 giorni e, nei primi giorni non mi ero troppo preoccupato delle sempre più insistenti voci del passaggio a Intel. Avrei ipotizzato al più un sistema ibrido per la fascia server con un paio di G5 e un paio di Xeon.

E invece no: passaggio ad intel totale e definitivo. Motivazione ufficiale: avere nei notebook più "potenza per watt".

Ora, l'argomento "potenza per watt" è un po' troppo filosofico. Per non fare la figura da caprone, hai solo due alternative: o a parità di potenza consumi la metà dei watt, oppure a parità di watt raddoppi la potenza.

Se guadagni il dieci per cento è nulla, non vale la pena. Se guadagni il venticinque per cento è un interessante risultato, ma che non giustifica un cambio drastico di architettura. Se guadagni il cinquanta per cento di durata della batteria, ancora non si giustificherebbe totalmente il passaggio ad altra architettura, perché presto o tardi verresti raggiunto (e superato) da ciò che hai abbandonato. Insomma, per giustificare il cambio drastico di architettura devi raddoppiare, devi come minimo raddoppiare.

E invece no: la Apple ha cambiato vantando una migliore "potenza per watt" e prestazioni "colossali".

Chiunque abbia posseduto un G4 e smanettato (o addirittura comprato) uno dei primi MacBook con processore intel, avrà provato il gelido brivido di vedere che il passaggio a intel non dava né più potenza,più durata della batteria. Anzi: spesso le prestazioni erano addirittura peggiori!

Era parzialmente consolante vedere che i vecchi G4 erano veramente "più veloci degli ultimissimi intel", come recitava fino a poco tempo prima la pubblicità Apple.

Ma ora no. Giugno 2005: la Apple smetteva immediatamente di vantare i PowerPC G4 e G5, per dire che gli intel sono più veloci e più potenti. Contrordine, compagni Apple: gli intel sono meglio dei PowerPC!

E così, mentre sulle pagine Apple si leggevano altisonanti +30%, +40%, "due volte più veloce", "cinque volte più veloce" e altre cifre iperboliche, i possessori di MacBook scoprivano con sgomento che "per certe cose" il buon vecchio G4 era più veloce, meno avido di watt, più freddo, più stabile, più tutto.

Aver cambiato da un'architettura PowerPC ad una Intel, dunque, non valeva assolutamente la pena. Avevi comprato un PC compatibile con la mela sopra e con l'EFI Bios anziché un Award o Phoenix BIOS. Pagando la "differenza" a peso d'oro.

Già col mio Powerbook avevo qualcosa da nascondere: quella terribile scritta "designed in California, assembled in China". Non l'ho mai fatta vedere ai colleghi di lavoro. Mi avrebbero deriso: "hai comprato una carabattola cinese pagandola tremila euro!?"

Figurarsi le carabattole successive, omologate al processore intel e all'architettura da PC-compatibile (tant'è che ci gira Windows).

Ma anche la mia carabattola cinese Powerbook G4 presto si dimostrerà tale. Lo scoprirete nelle prossime puntate...

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