giovedì 22 gennaio 2009

Làcreme napulitàne (30)

- N'ta chélla càs' sò tùtt' sciém... cìnch'é'llòr', ùn' chiù scèm'é n'àt'! Pùr' ó càn' è scèm', ó chiù scèm' é tùtt' quànt'!


- Dentro quella casa sono tutti scemi... cinque di loro, uno più scemo di un altro! Pure il cane è scemo, [anzi è] il più scemo di tutti quanti!


(Nota: appena tornato a casa dopo una delusione amorosa, il figlio maggiore scarica l'ira sgridando la sorellina più piccola, la quale per vendicarsi pesta la coda del cane, che subito fugge verso il balcone; nella sua rocambolesca fuga modello "gatto Silvestro" il cane cozza contro delle bomboniere in ceramica precedentemente impilate come casa delle bambole dalla suddetta bimba, che cadono giù dal balcone ammaccando malamente il cofano dell'auto del papà che in quel momento era impegnato a contemplarla appena lavata, e che comincia ad imprecare come un ossesso mentre il cane e la bambina non sanno più da che parte scappare. Episodio raccontatomi da testimoni oculari, che hanno concluso la descrizione dei fatti con la considerazione dialettale sopra riportata).

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