domenica 19 ottobre 2008

Il problema Apple

Passai alla "mela" a fine aprile 2005: l'azienda per cui lavoravo mi comprò - su mia indicazione - un Powerbook G4 17", che all'epoca era qualcosa di colossale (il top del top della categoria), tanto da farmi diventare un entusiasta fan di Apple.

Appena un mese e mezzo dopo, ad inizio giugno 2005, l'entusiasmo si è spento: la Apple passava ai processori Intel; la Apple avrebbe prodotto dei miseri (ancorché eleganti) PC-compatibili (su cui infatti ci gira pure Windows), avendo come scusa miserabili foglie di fico tipo "potenza per watt" e "mancato upgrade dei PowerPC".

A metà luglio 2006 la disillusione: compaiono le "sénghe" sul display del mio Powerbook: ebbene, dopo appena un mese dalla scadenza dell'anno di garanzia (sui prodotti acquistati dalle aziende la garanzia Apple è 12 mesi anziché 24), un computer da 2900 euro si guasta miseramente.

Leggo su Gizmodo che la "Apple Tax" (cioè il fatto che i computer Apple costino di più rispetto agli equivalenti di altre marche) "è qualcosa di particolarmente sinistro e sconcertante... infatti è regressiva - cioè è più crudele sui modelli di fascia bassa... come valore proposto, i modelli Apple attorno ai mille dollari sono veramente merdosi... è come uno sconto fiscale per i ricchi".

Secondo un amico "applista", quello sarebbe solo un "punto di vista". Ma allora anche la matematica sarebbe un discutibile punto di vista...

La Apple ha dei guadagni mostruosi sull'hardware (dal 40-45% del prezzo per i computer, al 50-55% del prezzo di iPod e parenti).

Il che sarebbe giustissimo, se la Apple fosse un'azienda normale, cioè "non quotata in borsa".

Quando era un'azienda normale, lavorava e innovava guardando il cliente, non lo speculatore di borsa.

Il caso Firewire è solo uno dei tantissimi indizi (in alcuni ultimi modelli la porta Firewire, del costo industriale di 5-10$, è sparita).

È ormai finita l'epoca Apple del "spendo di più ma ho di più".

3 commenti:

  1. Adesso che portatile usi? Sei passato a Vista?

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  2. Ho ancora il Powerbook MultiSénga ma mi sto preparando per lo switch-back a Linux.

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  3. Dimenticavo: quando sono in giro ho sempre il mio fido slate tablet Fujitsu-Siemens Stylistic ST5022D.

    Ovviamente c'è Linux a bordo (ho abbandonato definitivamente Windows nel lontano 1994, quando era ancora in auge Windows 3.1).

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