venerdì 19 settembre 2008

I tempi cambiano...

Ancora qualche anno fa, un conoscente un po' anziano ebbe la grande idea di comprare un computer.

Un gran bel desktop, scheda madre, scheda video, eccetera.

Era uno di quei desktop che si apriva senza usare il cacciavite. Dopo due giorni, vinto dalla curiosità, lo aprì, e vide che c'erano sulla motherboard diversi slot inutilizzati.

Immediatamente telefona all'amico informatico di fiducia: "presto! presto! dobbiamo comprare qualche scheda per riempire questo computer!"

L'amico informatico, vedendo il livello intellettuale, obiettò: "ma così consumerà più corrente!"

Niente da fare: il computer andava riempito, non sia mai che qualcuno possa deriderlo dicendo: "sì, funziona, fa tutto quel che ti serve ma è vuoto!"

Dopo tre anni di computer Sinclair, nel 1987 comprai il mio primo PC/XT. Alimentatore da 150 watt, se non ricordo male. Centocinquanta watt più novantacinque watt del monitor.

Praticamente, un quarto di kilowattora, moltiplicato otto-dodici ore al giorno, era un bel consumo. Se penso che il mio telefonino, comprato cinque anni fa, consuma meno di un centesimo per darmi una potenza duecento volte superiore...!

I tempi cambiano.

All'epoca c'era un computer (un quarto di kilowatt), una radio-stereo (sotto la cinquantina di watt) e il televisore (un centinaio di watt).

Poi venne la stampante (altra elettricità da consumare). Poi il modem (con il suo alimentatore). Poi tutta la serie di ammennicoli moderni (tutti con il rispettivo alimentatore o caricabatterie): telefonini, router, set-top-box, fotocamere...

Poi vennero gli altri computer. Quello per lavorare, quello per giocare, quello per i familiari (in modo che non toccassero gli altri due)...

Dal 1998 ho cominciato a mandare in pensione i vecchi desktop, sostituendoli con i notebook, che consumano "tutto compreso" 45-65-85 watt al massimo (cioè quando il computer è acceso e la batteria sotto carica).

Niente da fare: la bolletta della luce è ancora stratosferica.

Però posso almeno dichiarare che finalmente non è più colpa mia.

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